KURT COBAIN nato il 20 febbraio 1967, PESCI ascendente VERGINE
“Mi piace mantenere opinioni forti senza argomenti per sostenerle al di fuori della mia connaturata sincerità. Mi piace la sincerità. Mi manca la sincerità. Queste non sono opinioni. Queste non sono parole di saggezza, questa è solo una denuncia per la mia mancanza di istruzione formale, per la mia mancanza di ispirazione, per la mia logorante ricerca di affetto e per la mia convenzionale vergogna nei confronti dei molti che hanno più o meno la mia età. Non è neppure una poesia. È solo un gran mucchio di merda. Come me.”
Kurt Cobain
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Quando avevo 17 anni sono andata all’ultimo concerto dei Nirvana a Milano, prima che Kurt Cobain morisse prematuramente. In quegli anni si fumava ancora nei luoghi chiusi, era il periodo del grunge e dei musicisti alternativi di Seattle. Mi sentivo molto emozionata ad andare a vedere un concerto così “trasgressivo” ancora minorenne. Nella mia classe non eravamo in tanti a seguire questa musica, e noi pochi – i giovani alternativi e ribelli di allora – ci sentivamo “fighi” ad andare in un giorno in mezzo alla settimana a vedere i Nirvana! Ero tornata a casa quella notte che sapevo di fumo da capo a piedi e Kurt Cobain aveva cantato da ubriaco senza un filo di voce e completamente sfatto, ma io ero stata super felice di averlo visto ed essere stata lì in quel caos totale.
Neanche qualche mese dopo su tutti i giornali c’era la notizia della sua morte.
Sul suo Tema Natale, ci sarebbe tantissimo da dire e si è già detto, che proprio non sarei in grado di dare un’altra opinione che possa aggiungere tesi e teorie a posteriori. L’unica cosa che davvero mi colpisce è tutta questa sensibilità sproporzionata, eccessiva, gigantesca, data dai moltissimi valori Acqua: SOLE MERCURIO VENERE SATURNO in PESCI, MARTE E NETTUNO IN SCORPIONE, LUNA e GIOVE in CANCRO.
Se l’Acqua, il portale delle emozioni, dell’ipersensibilità emotiva, del sogno, della dolcezza (e spesso madre di tutte le dipendenze), è stato il motore espressivo in cui Kurt Cobain, ha potuto esternare dolore e rabbia, è stata anche l’acqua confusa, fragile e con scarsa forza di volontà, che lo ha fatto sentire diverso (Urano), impotente (e Plutone sull’Ascendente) e spesso imprigionato.
Il SOLE IN PESCI IN VI CASA quadrato a NETTUNO, sembra sottolineare una NON appartenenza al pianeta Terra, la realtà così limitata composta da umani imperfetti, il nostro corpo fisico in cui ci troviamo in qualche modo imbrigliati e forse un vissuto di non adattamento alla vita adulta con un “sano principio di realtà ” (contrapposto al principio di piacere e di fusione a un ideale osmotico e senza confini cui il Pesci aspira). Un Sole dispositore di Casa XII che ci riporta nuovamente al suo territorio Pescino di infinito ma anche di settore delle prove.
Per molti versi mi ricorda il Tema di un altro sognatore come Jim Morrison, con i suoi molti valori Sagittario e di difficile adattamento all’esistenza comune; esseri umani che non sono riusciti a trovare piacere e concretezza in un ristretto corpo fisico – lo hanno sfidato e strattonato con tutte le loro forze – attraverso la frustrante impotenza e limitatezza data dai contorni di spazio – tempo della realtà duale e la realtà ordinaria. Il limite e la realtà se non integrata imprigiona e dopo la fuga nei mondi “altri” diviene sempre più difficile il processo di adattamento.
Kurt Cobain appare come un sognatore alla ricerca dell’Eden perduto (tema della fuga dalla realtà Pescina). Fuga e riparo in quel posto idillico e meraviglioso senza nessun conflitto dove risiedono solo UNITÁ e AMORE – che abbiamo conosciuto prima di incarnarci e anche nella fase pre-nascita. Fusi con nostra madre e l’acqua del liquido amniotico che ci cullava, proteggeva e cingeva, lasciandoci completamente passivi. Il segno dei PESCI, appartenente a livello simbolico alla Casa XII, ha già in sè, più di altri, il ricordo ancestrale di questo passato senza sforzi né confini e la sua Luna in Cancro, sembra di nuovo confermarlo. Ricerca di annullamento, o ricerca di infinito?
Credo che Kurt non abbia mai davvero accettato il fatto di dover posare piede sulla nuda terra, la sua nascita con URANO e PLUTONE in VERGINE dominanti sull’asse dell’Ascendente, ci danno subito l’idea del travaglio e delle catarsi della sua vita. La nascita, iscritta nel sistema pulsionale, dev’essere stata alquanto traumatica e con rischio per la sua stessa vita e questo lo ha portato a tentare ogni volta di perderla o conquistarla.
Crescere e diventare adulti autonomi nella vita, partendo da un vissuto di grande pericolo – Urano e Plutone sull’Ascendente – può averlo portato a ricercare inconsciamente e attirare esperienze che riattivino ogni volta le emozioni forti di questo pericolo scampato a inizio vita. Forse per testare a se stessi di essere vivi. Scendere a compromessi nei ritmi e ordinari di una normale e quotidiana da adulti risulta ancora più faticoso.
Una vita, voluta evitare a tutti i costi rifugiandosi nel suo mondo altro di paradisi artificiali (Sole quadrato Nettuno in Casa VI che amplifica la costrizione) e estremismi sentimentali.
I bambini dei Pesci, spesso faticano a capire come mai si trovano in un mondo pieno di “brutture” e bassezze umane e si sentono dei veri propri E.T nella loro famiglia d’appartenza. Hanno un mondo interiore dotato di sensibilità estrema, conservano intatta la visione cristallina del sogno mistico, dell’abbraccio universale e cosmico da cui la loro Anima, non si è mai del tutto staccata.
Il SOLE in PESCI in Casa VI di Kurt Cobain, casa anche definita della salute, del limite e del perfezionamento di abilità concrete nel mondo della materia, pare gli abbia richiesto un prezzo per lui troppo alto; una salute spesso a rischio, proprio a segnalare l’avvertimento e pericolo per aver cercato di superare il suo limite umano, di cui però ha poi pagato poi il prezzo con la sua stessa vita. Anche se l’Universo ha una sua intelligenza organica più grande di noi, e quel Sole in VI Casa, avrebbe a parer mio, potuto essere la sua salvezza – il limite del mondo, i saldi confini del quotidiano a richiamarlo, per evitargli la disgregazione nell’assoluto.
Forse il mondo immaginario, sognato e dolcissimo in cui era capace di farci immergere con i suoi concerti chitarra e voce, e la rabbia nelle canzoni più rock, erano l’unico canale possibile, quello artistico e sublimato, in cui restituire al mondo qualcosa di sé, e far uscire tutta quell’energia interiore densa di contenuti altissimi, ma appunto diversi. Distanti dal sistema organizzato e condiviso dal sociale di Casa VI e dei suoi ingombranti valori Vergine sull’Ascendente, unico scampolo di elemento Terra, dura e concreta, nell’immersione sproporzionata dell’immensità dell’acqua – soggettività, femminile, poca forze di reazione e volontà, se non equilibrata.
La “realtà”, la concretezza, la costruzione delle proprie capacità di adulto, è vissuta come una minaccia e un ostacolo, in conflitto il suo altro mondo interiore, e questo è dato soprattutto dall’asse Casa I – Casa VII e l’opposizione tra l’ASCENDENTE VERGINE, con PLUTONE E URANO CONGIUNTI e i molteplici pianeti in PESCI NELLA VII CASA.
L’Ascendente è la prima energia in cui impattiamo nel formare la nostra identità/pelle/maschera, ed io credo che Kurt sia passato da una ricerca spasmodica di ordine e in qualche modo disciplina interna impossibile da perseguire da un alto fino al caos senza controllo e alla ricerca di smaterializzazione e disintegrazione dell’Io (droghe) dall’altro. Credo che poi questo conflitto sia stato troppo forte da gestire per la maggioranza di valori Pesci che rappresentano tutto l’esatto opposto dalla “regola” richiesta dai valori in VERGINE (regola nel senso di giusto equilibrio tra tutte le nostre parti: corpo – anima – mente – cuore).
Plutone e Urano sull’Asse, raccontano di due energie fortissime che lo muovono da dentro; innovazione, ribellione, trasformazione, distruzione, morte e rinascita.
Urano come vissuto iniziale diversità e difficoltà se non impossibilità di potersi adattare a quello che viene considerato la norma. Inoltre che il suo impatto alla vita (nascita), è stato un impatto brusco, forse con il rischio di perdere la stessa vita, e questo viene conservato come imprinting iniziale, ogni volta che la persona di presta ad iniziare qualcosa di nuovo, che sia dall’inizio di una nuova giornata, o l’inizio di un’impresa.
E’ come si debba passare da un’enorme catarsi e nulla di sicuro a cui aggrapparsi. Una porta di passaggio e uno stato di “rinascita” continuo, una sensazione a livello inconscio e a livello di primo imprinting a livello celebro- spinale, che il mondo là fuori, non sia proprio un posto così sereno e tranquillo dove stare.
Un Tema di grande libertà da raggiungere dunque, perdendo ogni volta pelle, il progetto Pesci, sarebbe il conseguimento, di una vero stato interiore di pace assoluta bastando a se stesso.
I molti valori Pesci, di cui anche SATURNO nei PESCI racchiudono al loro interno una ferita emotiva e relazionale che con anche la presenza della Luna in CANCRO, lo hanno probabilmente portato per tutta la vita a cercare di fondersi con qualcosa di più grande di lui, nell’infanzia una madre che proteggesse e nutrisse a livello affettivo, in un’anela simbiosi volta a perdere se stesso e la sua identità (rischio della Casa VII), ma anche in qualche modo, il forte il desiderio di qualcuno, che gliela facesse anche ritrovare. Luogo e forma limite e individuo, in cui poter rispecchiare il suo valore, tramite la conferma relazionale e l’avvallamento di sè.
Molte persone divengono famose inconsciamente per nutrire quel plauso mai avuto, e giunti finalmente a riceverlo dalla fama e la popolarità, scoprono che nemmeno quello, potrà colmare il vuoto interiore che si portano dentro dal buco affettivo, subito nell’infanzia.
Dentro la simbologia Pesci, si ha molto a che fare con un vuoto incolmato, che andrebbe reso colmo e sazio in altri modi; nutrito di senso, di spirito, di essenza, di sentimento. Ma chiaramente tutto questo è semplice a parole, ma non nella vita.
I molteplici pianeti (qualità, funzioni interiori) in Casa VII, se non riconosciuti come propri, possono essere a lungo proiettati fuori, in una continua ricerca di se stesso tramite gli altri, o di ricerca di sostegno dall’altro, che poi si tramuta in peso e vincolo e peso da sostenere (SATURNO in Casa VII) in aspetto alla luna in CANCRO in Casa X, a conferma della ricerca di una madre universale, acqua ancestrale, liquido amniotico a cui tornare, che tutto lenisce e protegge “dal mondo cattivo”, che forse però in quella posizione, è Capricornizzata e resa lavoratrice per la collettività, una madre che secondo il vissuto del piccolo Kurt, non si è occupata di lui come avrebbe desiderato.
Quel Saturno in Pesci inoltre è proprio lì a indicare la sua ferita karmica e il suo nodo più fragile, che è quello proprio del sacrificio emotivo e dell’accettazione della sua parte debole, vulnerabile e fragile da risanare.
Una ricerca che però forse non ha trovato mai forma definita nè è stata mai saziata (la proverbiale FAME AFFETTIVA DEI PESCI CHE VA COLMATA IN ALTRO MODO, CHE TRAMITE LA FUSIONE SIMBIOTICA CON L’ALTRO). Nettuno, governatore dei Pesci, è il grande trasformista dello zodiaco, dove più cercheremo certezze, lui meno ce ne darà, dove più cercheremo appigli e appoggi che non siano dentro noi stessi, più il mondo e le persone ci illuderanno e deluderanno.
Credo che l’assenza dell’elemento FUOCO nel suo Tema Natale, lo abbiano portato a non sentire quella spinta di energia, ripresa e forza tipico dell’elemento fuoco, che è la fiducia nel futuro, l’energia rapida di ripresa, l’amore per la vita e lo spirito ottimistico di avventura e di capacità di staccarsi dal passato.
Penso dunque che il mio carissimo Kurt, rapito dai suoi stessi fantasmi, le chimere, illusioni e delusioni, abbia finito per smarrirsi, come Ulisse tra le sirene, tra le acque contenitive, lenitive, e dolcissime che prima ha cercato nell’alcol e farmaci, poi direttamente nell’aldilà, dove la sua anima, ha potuto forse essere LIBERA come aveva sempre voluto, raccolta dagli angeli e da un amore puro, ideale e vastissimo che su questa terra non riusciva a trovare. Se non altro, perchè siamo solo esseri umani.
Anna Elisa Albanese
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Una risposta
Grazie Anna Elisa
Azzeccatissima interpretazione di un uomo Pesci con tanta acqua nel suo tema natale.
Per alcuni aspetti mi ci ritrovo.
Mi sono sentita capita, sono nata il 19 del 1967 con ascendente in cancro.
Della mia vulnerabilita’ sto facendo il mio punto di forza.
Grazie x la tua sensibilita’.
Savriba