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JEFF BUCKLEY

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JEFF BUCKLEY nato il 17 novembre 1966. SCORPIONE ascendente LEONE (orario di nascita non sicuro).

 

 

…There’s the moon asking to stay | Long enough for the clouds to fly me away | Well it’s my time coming, I’m not afraid, afraid to die.

 

C’è la luna che chiede di restare | Quanto basta perché le nuvole mi facciano volare via | Bene, è giunto il momento per me di andare, non ho paura, paura di morire.”

Jeff Buckley
(da Grace )

 

 

L’orario di nascita di Jeff Buckley non è sicuro al 100% ma la sua storia merita attenzione e non giudizi affrettati. Io non ho abbastanza conoscenze biografiche per dire esattamente cosa può essere successo davvero per la sua fine così prematura e tragica. Un destino che passa da un padre – cantante a sua volta –  morto prima dei trent’anni come il figlio, quando Jeff Buckley era piccolo. Tutti quei pianeti in Scorpione in IV Casa hanno un loro senso simbolico in questo senso, eredità famigliare/paterna/radici –  una ricerca continua del “chi sono”, attraverso l’identità perduta precocemente del padre, rimasta eterna nella sua musica.

 

Jeff ha portato avanti la stessa dote di sensibilità e canto anche grazie a un’estrema e sconvolgente somiglianza fisica con suo padre. L’uso del suo cognome quando iniziò a cantare (il padre se ne era andato dalla famiglia, la perdita era già presente come abbandono), ed infine l’improvvisa morte di Jeff Buckley  – il padre morì a ventotto anni e Jeff appena a trenta.

L’annegamento nelle acque del fiume Mississipi fu descritto dalla stampa come uno stupido incidente apparentemente casuale, di cui vengono riportate queste parole quando fu ritrovato: «La morte di Jeff Buckley non è stata “misteriosa”, legata a droghe, alcool o suicidio. Abbiamo un rapporto della polizia, un referto del medico legale e un testimone oculare, che provano che si è trattato di un annegamento accidentale e che il sig. Buckley era in un ottimo stato mentale prima dell’incidente».


Sappiamo che nulla è casuale nella vita di una persona, ma quello della morte e del suo momento .. soprattutto quando è accidentale, è un mistero che per il nostro artista, si chiude nelle rapide delle acque del Mississipi.
A posteriori, se l’orario di nascita fosse corretto, si potrebbero dire tante cose semplicistiche e da manuale, che non spiegheranno mai un tema tanto affascinante quanto indicibile: quello del senso del tempo giusto di ognuno per la propria dipartita.

 

La Casa VIII di Jeff Buckley, in cui troviamo Saturno nel segno dei Pesci e governa la Casa VI – Corpo, salute, lavoro quotidiano e ci porta sia nelle acque della mistica ispirazione, sentimenti oceanici e sensibilità, che nelle acque traghettatrici verso un Al di là della Coscienza: la porta del passaggio verso l’Oltre.

 

Inoltre i due Assi delle Opposizioni Casa II e VIII e Casa VI e XII, sembrano formare una precisa croce sacrificale, e Giove in XII Casa opposto a una Luna Acquariana costretta e limitata in Casa VI, trova spazio e dimensione nella vastità dell’ultima Casa dello Zodiaco – Casa XII da cui si proviene prima di nascere, infinità e completezza, e luogo di conclusione di ciclo cui si ritorna “a Casa” nell’acqua primordiale. L’Ascendnete nel segno del Leone il cui Sole governatore del segno, ci riporta di nuovo al Sole in Casa IV – Padre- radice, dello stellium in Scorpione.


Chissà…. Ma chi siamo noi per sapere i disegni del destino di un’Anima?

Io lo ricordo con la voce di un angelo e la sua bellezza dolce e profonda, a vent’anni eravamo un po’ tutte innamorate di lui, io compresa. Ciao Jeff grazie per la tua musica, mi hai accompagnato nei miei viaggi e nelle mie ispirazioni quando ancora con il mio walkman mi portavo in giro un po’ di turbolenta dannazione nei miei innamoramenti giovanili.

 

 

 

Grazia

C’è la luna che chiede di restare
Abbastanza a lungo perché le nuvole mi portino via in volo
Be’, è la mia ora che giunge, non ho paura
La mia voce che va spegnendosi canta d’amore
Ma lei grida al ticchettare del tempo
Del tempo
Aspetta nel fuoco…
E lei piange appoggiata al mio braccio
Camminando addolorata verso le luci vivide
Oh bevi un po’ di vino potremmo andarcene tutti e due domani
Oh amore mio
E la pioggia cade e io credo
Che sia giunta la mia ora
Mi fa ricordare del dolore
Potrei andarmene
Lasciare tutto indietro
Aspetta nel fuoco…
E li sento annegare il mio nome
Così facile sapere e dimenticare con questo bacio
Non ho paura di andarmene ma è tutto così lento

Grace –

 

 

Jeff Buckley

 

Per approfondimenti leggi anche: http://www.artspecialday.com/9art/2017/11/17/jeff-buckley-goccia-oceano-rumore/

 

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Il padre Tim Buckley e il figlio Jeff Buckley

 

 

 

 

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