Riflettevo stanotte sui bivi e le scelte tra l’andare avanti e il tornare indietro che dobbiamo affrontare ogni giorno anche nelle più piccole e insignificanti cose. Noi siamo un delicato meccanismo che è in costante trasformazione, da quando siamo piccoli fino ad ora, attraversiamo le esperienze nella vita ampliandoci e mutando come piante in continuo divenire. Da quando non sappiamo camminare, fino alle prime parole, fino poi ai discorsi complessi “apprendiamo” ogni volta qualcosa in più. Ci è difficile però comprendere quando lasciare andare delle fasi e quando no. Spesso vogliamo ACQUISIRE senza il prezzo del LASCIARE ANDARE e non capiamo quando passare ad un ciclo abbandonandone un altro. Questa delicata fase di passaggio, che corrisponde a una piccola morte di qualcosa, in favore di una nascita di qualcosa d’altro, è spesso traumatica. Non sapendo e non essendo sicuri di andare ad “acquisire” qualcosa di nuovo e giusto per noi, spesso rimaniamo attaccati con le unghie e con i denti, a quello che già conosciamo, e lo manteniamo in vita anche quando ormai è obsoleto, o quando è qualcun altro o qualche evento a decidere per noi.
(Associo questo delicato passaggio all’asse delle CASE 2 e 8, allo SCORPIONE, e ai vari transiti di SATURNO che hanno il compito di farci “forzare” questa trasformazione).
In genere capiamo questo a posteriori, quando cerchiamo di ricostruire un ordine, una logica, un disegno nella nostra autobiografia. Spesso ne smarriamo i sensi, li ritroviamo tanti anni dopo, oppure mai.
Stanotte mentre non dormivo, colpita da questo strano ciclo di ritorno estivo in autunno e mi dibattevo in una scelta che non sapevo prendere. Avevo la possibilità di fare un bellissimo tuffo nel mio passato; MERCURIO RETRORADO oltre a uno strano stadio di stanchezza e intorpidimento generale olrtre che voglia di stare in me stessa, in questi ultimi giorni mi ha riportato vivi dei rapporti con persone antiche a cui sono molto legata, con cui avrei avuto la possibilità di passare ancora del tempo. La scelta si dibatteva proprio su questo stanotte, era giusto o meno che io assecondassi questo dolce ritorno di miele al passato?
Non so cosa mi abbia spaventato a dir la verità, se si tratta di spavento o solo saggezza del corpo che non ne voleva sapere di prendere sonno stanotte finchè non torvava la sua risposta autentica ma so solo che mi sono sentita come su un PONTE. Da una parte la mia vita attuale, e dall’altra quei ricordi dolci e antichi di qualcosa che non c’è più adesso.
SATURNO è ancora nel segno dello SCORPIONE fino a dicembre, e proprio in questo momento mi sta facendo l’ultimo passaggio obbligato in opposizione al mio TORO, quindi, questa fatica nello staccarsi davvero da quelle zone antiche della mia giovinezza, NON VOLER CRESCERE e quel voler sostare ancora nell’inconcludenza dell’ambiguità in rapporti non conclusi si affacciava in modo terribile stanotte.
Nello stesso tempo però, quella spinta verso L’ANDARE AVANTI in questo processo trasformativo ineluttabile che è la vita, mi continuava a dire CHE NON ERA PIù TEMPO ADESSO E DOVEVO LASCIARE ANDARE ANCHE QUESTE PERSONE COSì FAMIGLIARI NELLA MIA VITA. Lasciarle andare non vuol dire perderle, vuole dire ricordarmi che nel mio nuovo presente a lungo conquistato, non hanno lo stesso spazio che avevano prima. Non è colpa di nessuno, anche loro hanno preso altre strade, siamo già in strade diverse, era stato solo un attimo di nostalgia. Dolce come il miele.
Quando questa mattina ho fatto la mia scelta e ho compreso davvero che sono in un altro ciclo adesso, ho potuto sentire veramente quando si dice che SATURNO chiede solo che tu veda la realtà dei fatti. Fa tanto paura il transito di Saturno solo perchè noi vogliamo vivere in eterno ciò che in verità si è GIà TRASFORMATO, siamo noi ciechi, SATURNO CE LO MOSTRA e ci sprona in qualche modo con il suo limite, e le sue restrizioni che sembrano violente e spesso tiranniche, ad andare avanti più leggeri, perchè bisogna FARE SPAZIO affinchè si possa accogliere una nuova fase, una metamorfosi da bruchi a farfalle, da piccoli uomini e donne a esploratori del mondo.
Se guardiamo indietro al passato, non ci scopriamo spesso a ricordarci con tenerezza rispetto a cose che abbiamo compreso solo DOPO?
APRIAMO IL VARCO AL NOSTRO DOPO, anche lasciando andare con amore ciò che ci ha fatto arrivare fino a qui.
Così mi sono lasciata andare al flusso… ho scoperto che ho sempre saputo che sono ALTROVE, ma il nostro TEMPO INTERIORE ha leggi tutte sue, e spesso siamo come bambini a sei anni, o adolescenti a quindici, e solo in pochi attimi nel presente davvero. Se riuscissimo a starci completamente anche con le nostre parti ferite saremmo spalancati all’eterna bellezza del divenire e all’abbondanza che ci offre ogni istante.