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Diario astrologico, 19 dicembre ’14

È che ti sembra di essere andata così lontano .. essere cresciuta finalmente, aver imparato a solcare i mari e esplorare i tuoi bisogni e saperli lenire e poi eccomi li con il transito a picco di PLUTONE congiunto alla mia Luna già da quasi due anni, e URANO che la sta continuando a quadrare secca in contemporanea, esattamente come la quadratura dei due pianeti, lassù in cielo, ed ecco che mi ritrovo in un attimo a RISENTIRE TUTTO. La nostra Luna, infanzia, bisogni, madre, terra, contenimento, protezione, calore.
E’ l’essere protetta che ho sempre cercato? È quel filo emotivo di sicurezza, nel momento in cui cadevo che avrei voluto?
Ebbene si, ancora una volta adesso eccomi a risentire nel presente l’ennesima ferita che fa da eco al passato nell’ombra pronto a riaffiorare, anche se rielaborato e curato mille altre volte prima di adesso.
Il tuo sangue sparso al suolo te lo raccogli da sola, al limite qualcuno ti fa FRETTA…… al limite qualcuno ne HA PAURA. Questo la mia LUNA IN CAPRICORNO ha imparato da bambina e così spesso ha continuato a trattarsi essendo severa con se stessa. Spesso io mi faccio FRETTA. Spesso io ho PAURA di quello che può uscire di irrazionale e doloroso nel mio animo.
Ora sto provando con tutto il mio cuore a lasciare andare, a perdonare me e chi non ha potuto essere ciò che chiedevo e a dare spazio a queste antiche emozioni che a quei tempi avevano solo potuto essere represse dentro di me, ma poi arrivano istanti come in questo periodo di totali scosse e squarci che puoi forse permetterti di ripassarci. anche a costo di risentire tutto come avessi due anni, come un vulcano,fino in fondo dal fondo della terra ( Plutone in Capricorno che scava la pietra della mia luna di terra, come dinamite per portare alla luce ciò che è rimasto dentro).

Ancora la persona più vicina a te, come nell’infanzia, è quella che non sa sostenere e TENERE il tuo dolore. Non sa gettare il filo che possa farmi sentire capita. Anche per un solo momento PROTETTA. Il punto è che la nostra realtà è lo specchio di quello che ancora è vivo dentro di noi, sennò non lo attireremmo nemmeno più e capisco che è ancora un viaggio di sopravvivenza a me stessa quello che sto compiendo. Viaggio in cui imparo a raccogliermi con le braccia aperte è in cui capisco che la strada non è aspettare ciò che credevo di non volere più ( amore, contenimento, comprensione totale), è invece stare anche con questo di me che non mi piace per nulla. Questi bisogni a volte rimasti primitivi, da sentire, perdonare e “riaddomesticare” dalla “me” grande, che può ora prenderli per mano, e proteggerli lei stessa, senza aspettare che qualcuno ANCORA lo faccia, al posto mio.

Oggi questa Luna in Scorpione insieme al resto non ha mancato di farmi entrare nel mio dramma antico. Ma chiudo il sipario. L’universo è già oltre in eterno movimento. Sono solo io che sono rimasta indietro e devo entrare ancora, dopo il mio viaggio nell’infanzia, nel mio meraviglioso PRESENTE. Ora. Adesso. Ricomincio da qui. Notte a tutti. È stata solo una giornata nera, volerà via …

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