Diario Astrologico, l’inizio dell’anno scolastico.
Tanti anni ebbi un appuntamento con un’astrologa che ammiravo molto e fui scottata sulla questione della memoria e dell’attenzione. La incontrai in seguito a un nostro lungo scambio di mail in cui io mi ero aperta nel raccontarle il momento che stavo vivendo e il motivo per il quale la vedevo. Quando sono giunta da lei piena di aspettative e molto emozionata, mi sono accorta fin dai primi minuti che lei non aveva né aperto il mio Tema Natale prima di vedermi, né si ricordava esattamente chi io fossi… nel senso che non ricordava il contenuto delle nostre mail. Ci rimasi malissimo e le rammentai lo scambio epistolare avuto temo prima, e lei mi rispose secca “Non posso mica ricordarmi di tutti con la moltitudine di persone che vedo ogni giorno! Il tuo Tema lo apro ora, non c’è mica nessun problema..!”.
E’ vero, so benissimo che spesso per chi fa questo lavoro basta un secondo per capire un tema, so anche quanto siamo umani e le aspettative e le pretese lasciano il tempo che trovano, vanno fatte maturare per uscire dal ruolo di bambini, spesso, le avrò tradite mille volte anch’io per chi viene da me, e so anche bene che non è il tempo che serve nello studio del Tema Natale, ma la qualità di quel tempo, però ricordo, che nonostante si sanno tutte queste cose, e nonostante faccia il suo stesso lavoro, io mi sentii tradita, messa nella moltitudine dei “tanti” a cui non è possibile prestare l’attenzione.
Quando andiamo ad un consulto psicologico, astrologico ecc. noi investiamo su noi stessi, siamo fragili, e immensamente fiduciosi, ci consegnamo nelle mani dell’altro inermi. Possiamo raccontarci quello che vogliamo ma è così, torniamo bambini e abbiamo bisogno di essere visti e riconosciuti.
Ho appreso molto da questo episodio, ho appreso che non voglio far sentire nessuno come mi sono sentita io quel giorno vulnerabile, desiderosa di aprirmi perché mi ero già esposta e credevo fermamente di meritare attenzione emotiva al mio vissuto.
Per questo io da anni, raccolgo in enormi raccoglitori in ordine alfabetico i Temi Natali delle persone che vedo, li appunti presi e le cose emerse, anche se le dovessi vedere quella persona una volta sola e poi mai più.
Sono diventata una maniaca nell’archivio della memoria. Tra poco dovrò aggiungere altri raccoglitori e altre memorie perché anche questi iniziano a straripare. Non m’interessa, terrò sempre tutto.
Per questo studio il Tema Natale delle persone che vedo prima di vederle, il giorno prima. Spesso le domeniche le passo a stampare e studiare i temi per il lunedì, è diventato come un rito. A costo di fare un lavoro certosino con la mia matita in cui calcolo i transiti a mano segnalandoli sul foglio senza usare i programmi al pc.
Per questo ancora tocco la matita e la carta su cui immagino e mi pongo un muto ascolto con la persona che vedrò il giorno dopo. Lo faccio come gesto di cura e attenzione. Come rito d’ingresso alla sua vita, un mio piccolo dono di benvenuto.
In un’epoca in cui non sviluppiamo nemmeno più le foto e tutta la nostra memoria è racchiusa in un pc, io voglio toccare la carta con le mani e la voglio conservare.
Ho lavorato in Fiere o Eventi Olistici in cui i Temi Natali vengono guardati sul momento, si può benissimo certo, si ragiona nella testa velocemente, si fanno supposizioni e teorie, se ne parla con l’interlocutore in diretta, si aggiusta il tiro, se ne riparla, e così via. So farlo al tempo presente MA HO SCELTO DI NON FARLO.
Le persone quando mi contattano hanno un tempo di attesa e io quel tempo lo dedico a loro prendendomi cura di non dimenticare chi sono e cosa mi hanno scritto quando mi hanno cercato.
Studiare il tema i giorni prima mi fa scorrere allo scambio di mail intercorso, a quello che possono avermi raccontato o detto se le rivedo dopo tanto tempo e vado a rivedere ciò che ho segnato, la data dell’incontro e gli appunti presi.
E’ tutto più lungo… è tutto più faticoso, spesso vedo persone dopo tanto tempo e loro devono attendermi a volte anche settimane, ma per me l’importanza data a quel tempo di fiducia che mi viene concessa, non può essere mischiato nella moltitudine della dimenticanza del singolo.
Io vi voglio ricordare ad uno ad uno, e siccome non sono Wonder Woman e la memoria solamente non può essere affidabile, scrivo. Scrivo tutto. Archivio. E la memoria torna e io sento che vi ho restituito almeno un granello dell’importanza, dell’ascolto e unicità che meritate.
Anna Elisa Albanese
una Luna in Capricorno
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Una risposta
Che meraviglia.