Diario Astrologico –
Luna lesa e il “complesso materno negativo”.
.. I momenti di più grande emancipazione nella mia vita, sono stati quelli dove allo stesso tempo l’energia opposta e contraria ha sempre cercato di tirarmi giù. “E io?” diceva, “Non pensi a me, mentre tu stai bene e voli via ?..”, diceva la vocina.
Una vocina che ci fa sentire egoisti nel momento stesso in cui pensiamo a noi stessi. Forse per la prima volta.
Penso si tratti di questo, quando si narra di “Complesso materno negativo”, quello che non ci permette di andare nel mondo quando siamo pronti per farlo, quella voce dentro che ci sussurra che forse non lo meritiamo nemmeno tanto questo mondo.
Per questo una Luna Natale “lesa” (con tanti aspetti conflittuali come quadrature e opposizioni a pianeti Transpersonali o a Saturno), porta dentro carichi e carichi di autostima da rinsaldare, perché non ha potuto attingere a quel nutrimento primario di cui necessitava per costruirsi la forza interiore che serve a condurci in maniera sana dalla simbiosi primaria dipendente, all’indipendenza e libertà. Per raggiungere una vera autonomia emotiva, dobbiamo aver sperimentato una presenza di sostegno amorevole e salda, che via, via, lasci lo spazio alla naturale espressione di autonomia senza sentirsi minacciata nel suo ruolo – che rimarrà indiscusso perché di madre ce n’è una – e senza aver bisogno di conferme continue che lo avvalorino,
Se qualcosa di quel delicato ingranaggio è andato storto o alla rovescia – eravamo noi a sostenere, oppure abbiamo avvertito fragilità materne o debolezze che noi abbiamo nutrito (invece che il contrario), ci vorrà forza doppia per farcela a raggiungere l’autonomia affettiva nella nostra vita, perché una colpa sotterranea ci scaverà in qualche misura da dentro. Ci vorrà altrettanta forza per lasciare … e per sostenere la fedeltà alle nostre scelte personali che non sapremo valutare o in cui non sapremo credere a sufficienza. Un ulteriore forza interna per sostenere il nostro cammino di emancipazione, che non è supportato né sostenuto in alcun modo anzi ostacolato, prima di tutto da noi stessi per lungo tempo.
Anche se non c’è una vera forza/persona che materialmente trattiene, ci si sente immobili, spaventati, fragili e a frenare non è la mano tesa che dice No – perché nessun No viene mai detto ad alta voce e apertamente, lì sarebbe più facile reagire e combattere! – ma è il disinteresse, il sottile ricatto emotivo implicito non appena togliamo spazio alla sua presenza e ci apprestiamo a uscire dall’antico cordone ombelicale materno. Avvertiamo allora il non – sostegno e sprono autentico verso a ciò che sentiamo essere la nostra strada di realizzazione e vera indipendenza. E questo trattenere senza parole esplicite, diviene una nostra corrente energetica interiore che scava da sotto le nostre fondamenta e ci toglie capacità di perseveranza, volontà, fiducia.
Diviene erosione interna che scava frane emotive nell’autostima e non ci fa proseguire. Diviene l’alibi che ci dice che è troppo difficile andare per la nostra strada, che è meglio rinunciare.
Se in questo caso non abbiamo un Sole e Marte – Maschile – forte nella spinta, rimaniamo a lungo impantanati nella tana del drago, come gli eroi nel loro momento più difficile prima del balzo fuori dalla palude, o dal bosco incantato.
E non c’entra a questo punto come è andata nel passato – primo accudimento materno, latte o non latte, comprensione, amore o disamore, ferite e mancanze che appartengono a un passato remoto – conta il presente e cosa si fa adesso con la nostra “Luna lesa”. Come la si ricostruisce. Come la si nutre.
ADESSO.
Il passato è da lasciare indietro.
Come si riformuliamo le fondamenta che una madre non ha saputo dare (perché probabilmente nemmeno lei le aveva, e nemmeno sua madre ha saputo dare a lei). Come si spezza la catena antica?
Si può, ma dobbiamo farlo noi, perché lei non lo farà. Con delicatezza e fermezza dire No alla colpa, alla poca sicurezza in noi stessi che scava piano fosse morbide ai nostri argini e alla voglia costante di cercare ancora quel nido di sicurezza e protezione che mai abbiamo avuto del tutto.
So che sto parlando di cose mie personali, ma mi conoscete .. a volte va così e condivido con voi le mie riflessioni notturne di percorso perché è così che capisco me stessa e i Temi Natali che ho di fronte. E’ così che vi racconto quando avete una Casa 2 – valori, autostima, talenti – che ha aspetti dinamici e conflittuali – opposizioni precise tra pianeti personali in Casa IV e Casa X – Luna con opposizioni e quadrature a Urano, Nettuno, Plutone e/o Saturno, che di questo si parla.
DI COSTRUIRE DA CAPO I CONFINI EMOTIVI. Di costruire il nostro territorio. La nostra base. Le risorse interiori ancora più immense per poter poi salpare. Una nuova autostima datoci da ciò che possiamo scegliere che ci viene bene, la ripartenza con un’autonomia emotiva ed economica che ci faccia sentire liberi di scegliere il nostro futuro senza più dipendere o barattare noi stessi in cerca di sicurezza.
Una Luna che si ricostruisce in ritardo, chiede di poter farci da madri da grandi e non aver paura di sentire la colpa di tradire qualcuno lasciandolo indietro o non essere sufficiente equipaggiati pensando di non avere abbastanza scialuppe per partire per il viaggio della nostra vita.
Si può lasciare indietro con amore. Ma lo si deve fare. Se sentite quella vocina ogni volta che volete spiegare le vele che dice “Dove vai .. forse è meglio che rimani qui tanto non ce la farai ..”. Allora è davvero venuto il momento di andare.
Con il vento forte addosso, contrario e tagliente, ma dentro tutta la bellezza del ricreare le tracce di un nuovo cammino non ancora segnato.
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12 risposte
Io ho una luna in capricorno in XII casa, quadrata a Giove e Plutone in VIII, ma che riceve un trigono da Marte in VIII e dal sole in III. Sto scoprendo solo ora la mia interiorità rimasta bloccata e inespressa fin’ora, forse perché con mia madre non è mai stato possibile comunicare con il linguaggio delle emozioni. Mi sono identificata alla parte di me forte, condottiera e guerriera, c’è da dire che anche mia mamma è inarrestabile, il mio modello femminile è stato più “maschile” che altro, ma piano piano questa immagine si sta disintegrando per lasciare spazio alla mia parte emotiva e sensibile che vuole avere il giusto spazio per esistere accanto a quella forte. Verso i 20 anni ho trovato nell’arte la via di salvezza per l’espressione della mia sensibilità, scelta incompresa da mia mamma e ciò mi ha fatto soffrire perché mi ha fatto capire come mi fossi sentita invisibile, non riconosciuta nel mio essere profondo fin dall’infanzia, da parte sua. Con lei ho in comune una forte spiritualità, l’amore per l’analisi psicologica, lo scardinare le persone che ho davanti (le passa ai raggi X i suoi pazienti, in quanto radiologa), io « sento » al di là della forma chi ho davanti a me. Ancora soffro quando non mi sento consolata da lei emotivamente, quando non ricevo il suo affetto imparziale, e vengo rimpinzata da consigli razionali. Questo suo modo di comunicare con mi ha certo aiutato a comunicare le mie emozioni che tengo protette per paura di essere ferita. La via artistica rimane il mio posto protetto dove posso esprimere la mia sensibilità e adesso non mi importa più che non venga compreso da mia mamma, lì mi sento bene. Ma il percorso di emancipazione è ancora lungo perche questa parte sensibile possa esistere anche al di là dell’arte e si stacchi, si differenzi da ciò che non mi è stato dato o non dato da mia madre.
Cara Anna Elisa, come sempre e incredibilmente puntuale, risuoni. Sì, bisogna lasciare, lasciare anche il senso di colpa. Lasciare per trovare lo spazio che ci serve per essere libere. A volte la sensazione è che sia troppo tardi, che il tempo sia passato. Si deve dire di no. Che c’è sempre tempo per scoprirsi capaci di autonomia. E mai come oggi mi dico che è necessario raccogliere tutta la forza che si ha per lasciare quella dinamica, che contribuiamo a costruire, e costruirne una nuova, davvero solida, con noi stessi. Grazie
Vorrei lasciare il mio piccolo contributo di luna lesa in XI casa da Marte, Urano e Plutone in II e da Saturno in VIII, unica ripresa si congiunge a Giove in Gemelli… Si é vero con mia madre é stato sempre un dramma che mi sono portata dietro per tutta la vita e non avendo compreso per tempo, quello che oggi riesco a guardare in faccia, sono caduta in dipendenze affettive che mi hanno letteralmente rovinato la vita.. Entravo e uscivo da situazioni devastanti dalle quali, ancora oggi non riesco a liberarmi anche perché nel frattempo vi si è aggiunta la dipendenza economica da una persona il cui narcisismo mi ha completamente schiacciata. Grazie per l’aiuto che dai nel far riflettere le persone con queste problematiche nel tema natale, almeno per chi ha la fortuna di scoprirle per tempo. Un caro saluto
‘The Journey’
A poem by David Whyte
Above the mountains
the geese turn into
the light again
Painting their
black silhouettes
on an open sky.
Sometimes everything
has to be
inscribed across
the heavens
so you can find
the one line
already written
inside you.
Sometimes it takes
a great sky
to find that
first, bright
and indescribable
wedge of freedom
in your own heart.
Sometimes with
the bones of the black
sticks left when the fire
has gone out
someone has written
something new
in the ashes of your life.
You are not leaving.
Even as the light fades quickly now,
you are arriving.
Bellissima
Buongiorno,
mi ritrovo a seguire la sua pagina da non troppo tempo, ma subito ho sentito una forte affinità e similitudine. Ora, con questo post, credo di averne capito uno dei motivi.
Anch’io Luna in Toro (e in 12a casa!) afflitta da opposizione a Saturno e Plutone congiunti in 6a, più però aspetti positivi (trigono) a Marte, Giove e Nettuno congiunti tra loro.
Sento quindi un mix di sensazioni, da sempre: strappo alla radice emotiva, timore di essere aggredita, mai protetta, mai del tutto al sicuro (per condizione anche di mia madre stessa, in effetti), più la sensazione di non poter far dei passi da sola, perché “non abbastanza” o non in grado… Ma al contempo, quei trigoni potenti (tra segni di terra e in 8a casa, tutti proiettati sulla luna in 12a, come quasi tutto il tema natale) mi hanno dato SEMPRE uno sprone pazzesco a smontare tutto, a distruggere gli argini, le insicurezze, a bruciare in ogni dolore fino in fondo, a costo di spezzarmi e “morire dentro”, infinite volte, per poter essere poi una nuova e più autentica versione di me.
Ora posso dire di aver trovato molto Senso in me (vero e profondo, ricco di gioia e coraggio)… Sento quella dolcissima maternità (data anche dal Nodo Nord vicino alla Luna, in Toro e in 12a) che vuole espandersi costantemente da me, che vuol CREDERE (parola chiave), e creare, nutrire, curare, radicare, senza più incertezze, e far crescere (INFINITAMENTE! Senza sosta…) e poi donare agli altri, al mondo, alle anime vicine e lontane… all’universo stesso…
Sento ancora a volte difficoltà o dolore collegato a certe dinamiche antiche, ma ora lo vedo come un bimbo che ha bisogno di attenzioni e fiducia, e quindi con calma lo abbraccio, lo coccolo nel mio cuore, come il bene più prezioso e sacro, finché non torna a sorridere e a fidarsi… Per me, quel bimbo, quel nucleo, è collegato direttamente a Dio, mi piace vederlo così. Quella Luna è la parte migliore di Dio in me, la mia scintilla divina che vuol brillare ogni giorno nel mondo. La mia parte più innocente e perfetta, che, sola, può far le magie nella mia vita e dare a tutto sapore.
Nel mio caso (mi pareva interessante dare qui anche questo tipo di esito concreto), quel senso di “impossibilità” è di “rinuncia” credo si sia trasformato nella sua forma più alta, in cui non è più passivo, imprigionato e afflitto, ma (cosa che è avvenuta con tantissimo mio sforzo e impegno, in tutta la mia crescita, fino ai 23/29 anni – ciclo completo di Saturno, non a caso!) è diventato una volontà estremamente cosciente e attiva, consapevole di tutte le ferite, le fragilità, e di come esse possano in realtà essere una risorsa. Se prima le temevo, temevo costantemente che venissero riaperte, e soffrivo e mi bloccavo (perché non riuscivo a reagire, pensavo di non potere! Subivo e basta), ora che ho lottato – e non mollo! – SO come accoglierle, come vederle, come parlare con loro e perdonare insieme il passato, e unirci infine per essere una nuova fortezza.
La cosa più bella è che, stando a contatto e conoscendo così a fondo il mio dolore (nella solitudine e nella sofferenza anche estreme), ho imparato a tollerarlo sempre meglio ed ora posso restare in contatto anche con quello di tutti, senza più traballare. Anzi… forse riesco perfino ad essere uno strumento utile anche per loro…
Resto in quello che sono, insomma, in quelle che sento come mie doti naturali ricche di linfa, cercando di alimentarle sempre dall’interno: “amare/essere/dare/nutrire” (in modo più incondizionato ora, senza più senso di mancanza, ma essendo io stessa motore di fiducia e d’amore).
Quindi… Le mie parole chiave: “credo”, “sono” (completa, una miniera d’oro in me stessa❤️)… e dunque “resto”, “comprendo” e “custodisco”.
Me e gli altri…
Sono grata di ogni passo, di ogni difficoltà (passata e anche futura!), di ogni ferita, perché mi permettono di andare sempre oltre…
EVA.. intanto ti ringrazio per la tua profonda condivisione. GRAZIE . Hai descritto perfettamente la tua Luna e il tuo vissuto e la fatica che hai fatto per uscire da quell’antica ferita che ora potrà divenire il vero nutrimento per te stessa.. e per l’appunto gli altri. Grazie del nutrimento che hai donato a me e chi ti leggerà, con il tuo scritto di cuore. Anna Elisa
Ciao Anna, io ho una Luna in Acquario intercettata in Quarta Casa, opposta a Giove in Decima sempre intercettato, quadrata a Nettuno in Seconda, Semi Quadrata a Saturno Retrogrado in Sesta e in Quinconce a Plutone in Undicesima (Hades Moon). Fa aspetti positivi con Marte in Sagittario sulla Cuspide della Terza (Sestile) e con Ascendente e Sole, e anche con l’Asse dei Nodi (Trigono al Sud in Prima Casa, e largo Sestile al Nord) ma non basta (e il Sole è in 12a). Non ho un lavoro da sette anni e pur vivendo da sola mi mantiene mia madre che è pensionata (vive con mio padre, ma lui si limita ad andare a fare la spesa. Soldi per me non ne sgancia più da quando ho finito le superiori, e c’è stato pure un periodo in cui davo io i soldi a lui). Mi sento in colpa, ma non so come risolvere la situazione. Mi piacerebbe tanto fare un consulto con te, ma non posso ancora permettermelo, e la mia conoscenza dell’astrologia psicologica è molto scarsa (non ho studiato psicologia e non ho studiato astrologia umanistica)
Ciao Elisa, parli di cose a cui sono giunto proprio in questi giorni e in termini molto simili… questo mi infonde fiducia, coraggio e mi sprona a spiegare le vele. grazie
Ps anche se non ci siamo mai presentati né visti (credo), ti seguo da un po’, spero ci sia un giorno l’occasione per incontrarci
Ciao Marco, certo quando vorrai. Intanto grazie a te.
Ciao. Posso capire cosa significa ricostruire le fondamenta del nostro essere. Ho avuto una grande difficoltà a staccarmi da mia madre, nonostante le assenze. Ma. Oggi sto ricostruendo quelle mura che mi faranno diventare donna e credo più in me stessa, ma mi manca ancora molto lavoro.. È karmico il rapporto con mia madre. Ho dovuto fare una cosa per lasciarla andare e in Qualche modo spero di avere liberato anche lei. Ma lo saprò con il tempo. Sono una luna cancerina lesa in settima da quasi tutti i pianeti transpersonali e non.. L’astrologia mi ha insegnato tanto, ha spianato la strada. Grazie per questo post è bello leggere e sapere che c’è qualcuno che in qualche modo, magari con storie diverse, può capirti. E che un po’ di sano egoismo ci può ridare la vita e il coraggio di viverla :*
Un abbraccio a te cara Cancerina.. che hai dovuto entrare in pieno nel significato profondo del materno, in tutte le sue forme e ombre. Anna Elisa