
Avremo il Novilunio in Pesci a 4.28° il pomeriggio del 23 febbraio 2020 alle ore 16.33 italiane.
Una Luna Nuova che anticipa il frizzante inizio primaverile del 21 marzo – seppure le stagioni siano ormai in piena rivoluzione da nuovi ritmi eco-biologici – climatici, ci troviamo comunque nel momento di crescita della luce e di primi sbadigli di risveglio dei semi addormentati della terra invernale. Questo Novilunio giungerà al massimo della sua manifestazione nella Luna Piena del 9 marzo in Vergine e concluderà il suo ciclo calante proprio poco dopo l’Equinozio di Primavera.
Ho pensato tanto in questo periodo a ciò che sta accadendo al “nostro mondo”, paura di una pandemia collettiva che si sta espandendo a vista d’occhio, notizie dell’ultim’ora raccapriccianti; questo mese tra la fine febbraio e tutto marzo, convoglia la massiccia congiunzione astrologica di pianeti in Capricorno – Marte, Saturno, Giove e Plutone – oltre la presenza di Mercurio in Pesci in moto retrogrado. E’ davvero uno dei passaggi più grossi planetari dell’ultimo secolo ed è vero, ci troviamo di fronte alla fatica che ci pone di fronte il Maestro Saturno, che interviene in tutta la sua potenza, forse a chiederci di trovare una struttura interiore solida, maggior autonomia di scelta, di movimento e soprattutto di pensiero.
Come potremmo usare questo nuovo ciclo di Luna al meglio senza farci risucchiare nel lato ombra di Nettuno – governatore dei Pesci – illusione, mancanza di limite, irrealtà, fuga, e pensieri tormentosi?
E’ un Novilunio che chiede di sintonizzarci su spazi interiori per provare a ti trovare luoghi aperti e vasti di introspezione e silenzio, vastità e speranza.
Possiamo concederci in questo finir di febbraio, il respiro del non – tempo.
Sospendiamo il giudizio, aspettiamo; le cose forse non sono come ora sembrano, sono confuse, poco chiare e dilatate nella mancanza di chiarezza e ci sembra di camminare all’indietro e tornare in secoli in cui ancora si doveva intravedere la luce della coscienza illuminata. Iniziamo dunque con portare nelle nostre vite quotidiane un processo di destrutturazione consapevole che ci possa creare spazio ad altro che non sia la mente spaventata e giudicante. Se stiamo correndo rallentiamo, se ci sentiamo in ansia e impauriti da ciò che leggiamo e sentiamo nei notiziari, proviamo a rimanere centrati e respiriamo, concentriamoci sul fatto che non tutto quello che sentiamo arrivare da fuori come notizie, voci e pareri, corrispondere a una verità oggettiva.
Non corrisponde alla piena realtà.
La realtà dei Pesci dove si colloca il Novilunio, ci parla di molto altro e di qualcosa che non è certo visibile con i nostri cinque sensi fisici: vista, olfatto, udito e canali percettivi o mentali. La realtà dei Pesci e di Nettuno racconta qualcosa che nella nostra limitatezza umana non sempre riusciamo a scorgere, ma possiamo trovare in sogno, in un’intuizione improvvisa, in un’emozione fugace, nella contemplazione della bellezza o quando amiamo pienamente e ci sentiamo al centro del nostro essere divino.
Sole e Luna si cingono nella congiunzione in Pesci, insieme a Mercurio nei Pesci in moto retrogrado, e tutti e tre compiono un sestile con Marte da poco entrato nel Capricorno. Se questo Novilunio fosse la fine di un romanzo l’ultima riga sarebbe “E infine la pace trionfò”, se fossimo nei titoli di testa di un film, sarebbe “E infine ci fu un’era di pace e creazioni d’amore”. Tutto questo non sembra far rima con il cielo nel suo apice Capricornino e su quello che a livello esterno sembriamo vedere intorno a noi, ma in verità anche qui si tratta di verità apparente: stiamo attraversando una totale purificazione come umanità, processo né breve né indolore.
“L’uomo deve smettere di lottare e imparare invece che cosa ha da dirgli la malattia. Il paziente deve guardare dentro di sé ed entrare in comunicazione coi propri sintomi, se proprio vuole conoscerne il messaggio. Deve essere pronto a mettere in discussione tutto ciò che pensa di se stesso e a integrare consapevolmente quello che il sintomo cerca di fargli capire a livello fisico.
La guarigione è sempre collegata ad una dilatazione di coscienza e ad una maturazione. Se il sintomo è sorto perché una componente dell’ombra è precipitata nel corpo e lì si è manifestata, così la guarigione è il processo inverso: il principio del sintomo viene portato a livello di coscienza e redento quindi dalla propria esistenza materiale.
Malattia e salute sono concetti al singolare in quanto si riferiscono a uno stato dell’uomo e non, come oggi si usa dire, a organi o parti del corpo.
Il corpo non è mai malato o sano, perché in lui si esprimono semplicemente le informazioni della coscienza.”.(cit. Malattia e Destino di Thorwald Dethlefsen, pg. 71)
Ci troviamo dunque di fronte alla necessità di una tregua – in fondo non è nei grandi momenti più dolorosi e difficili della nostra esistenza – morte, malattia, lutto – che la mente dovrebbe lasciare il posto alla spiritualità e arrendersi a ciò che una spiegazione razionale non colmerebbe? Al credere che ci dev’essere un senso che a cui la mente non arriva?
Vedo questo ciclo Lunare come una mano dal cielo che ci chiede di contattare il sentire in mezzo al fare e il pensare, le emozioni, in mezzo alle priorità pratiche e costruttive della nostra esistenza terrena. Anche se sembra l’ultima cosa da fare adesso, è proprio il tempo del cercare quel senso profondo e quella pace, non fuori di noi, ma dentro.
Un tempo gli artisti venivano pagati dai Papi e i mecenati – i più fortunati e talentuosi – solo per dipingere dalla mattina alla sera a non dover pensare in alcuno modo ai bisogni di natura materiale, come procurarsi cibo, denaro e alloggio. Erano lì solo per dipingere, per cercare bellezza, formulare bellezza, trovare modi e tecniche nuove per esprimere l’inesprimibile. Per innalzarsi verso Dio. Certo, un tempo questo “dio” era un dio punitivo e molto saturniano, ma adesso in questo lentissimo cambio di Era e trasformazione, stiamo scoprendo che la parte divina è dentro ognuno di noi, se ci permettiamo di fare spazio per accedervi.
Ecco alcune parole chiavi per poter raccogliere noi stessi, pur non essendo Michelangelo o Leonardo, e accedere a tutto ciò che ci eleva e ci tocca l’anima, ci innalza e in qualche modo purifica da ciò che sentiamo invece pesante e negativo. Se possiamo limitiamo telegiornali e questo filone di allarmismo meditatico che ci sta inondando:
ARTE DOLCEZZA ANIMA BELLEZZA
MUSICA MISTICISMO PUREZZA SILENZIO
NATURA FINE DI UN CICLO RESA RIPOSO
GUARIGIONE INCANTO STRUGGIMENTO AMORE

Arrenderci al flusso del fiume della vita in una resa incondizionata a qualcosa che la nostra mente non può controllare, è quanto di più difficile possa esistere per noi esseri umani pensanti ed evoluti sotto il profilo dell’intelletto.
Sapere che non siamo in balia degli eventi e nemmeno di un fato avverso, ma supportati da qualcosa di insondabile che può essere chiamato Spirito, Anima, Se Superiore, Sé, Divino, Coscienza illuminata, Inconscio ecc. e sapere nel nostro intimo profondo che nessuna nostra scelta sarà mai sbagliata, ma esperienza necessaria a un altro livello a noi ancora sconosciuto, è uno dei salti evolutivi più grandi, che possono avere i santi, i mistici, ma a cui possiamo accedere anche noi. Negli attimi della nostra vita quotidiana di fronte a sublimi spettacoli della natura, a un’opera d’arte, o di fronte a una nascita di un figlio o riflesso negli occhi di chi amiamo.
La mente ci racconta di quello che abbiamo imparato fino ad ora, codificato, studiato e conosciuto fino al momento in cui siamo arrivati, oltre non può andare. Può immaginare il suo futuro certo, ma la sua immaginazione sarà contaminata dai pre – concetti e le forme mentali che si sono stratificati al nostro interno.
Anche le emozioni sono ovviamente condizionate dal nostro passato, e dal retaggio di dolori e difese che abbiamo dovuto provare nella nostra vita, ma possono, se ce lo permettiamo, portarci in territori più vasti e inesplorati di quanto possa fare la sola mente.
Noi tramite un odore, un suono, un’opera d’arte, possiamo entrare in connessione con qualcosa che abbiamo scordato o avere un momento di sovrapposizione spazio – temporale. Di colpo torniamo a un ricordo che ha avuto accesso d’improvviso, sfondando le mura della nostra razionalità. Può accadere a discapito delle mente che cerca di riordinare secondo il tempo dell’Io e della memoria. Nei malati di Alzaimer, è la memoria più antica che torna vivida, mentre i ricordi che costellano il nostro presente e la nostra quotidianità perdono di importanza. Perché si va così indietro? Perchè si torna laggiù ai primi ricordi e alla prime tracce delle nostra vita? Cosa si sta cercando?
Il senso arcano di appartenenza a qualcosa che ci possa donare quiete e profondo significato.
Noi cerchiamo con tutte le nostre forze, qualcosa che non vanifichi la nostra vita e ci restituisca senso. Qualcosa che possa dare contenimento e amore incondizionato anche ai dolori più gravi e ci racconti che è servito a qualcosa. Che è valso qualcosa vivere ed esistere.
Quando amiamo entriamo in uno stato di connessione profonda con un’altra anima, che è la connessione ai nostri strati più profondi attivati, dall’altro.
Quando perdiamo l’amato, dubitiamo di aver perso un pezzo della nostra anima. Non troviamo più quelle emozioni celestiali che abbiamo provato con lui/lei e pensiamo sia stato l’amore perduto a portarcele via. Non è stato lui, sono sempre lì, ma siamo noi che riusciamo più a trovare la strada che aveva aperto quelle porte all’infinito. Immaginiamo di poter avere la sicurezza di avere quel serbatoio d’amore pronto per noi sempre, solo che non sappiamo come trovarlo e attivarlo, ma c’è sempre, è in noi e con noi.
“L’amore e, quindi la capacità di ricevere, dipende dalla vostra capacità di percepire chiaramente la realtà (opposto segno Vergine necessario per arrivare ai Pesci). Quest’ultima, a sua volta, è proporzionale alla capacità di accettare il dolore in modo indifeso, senza ricorrere a interpretazioni manipolanti. Tali interpretazioni hanno il solo obbiettivo di annullare il dolore, là dove, lasciarsi attraversare da esso, creerebbe lo spazio necessario per sviluppare una visione chiara degli eventi che lo hanno prodotto.
L’aspetto dell’Amore a cui faccio riferimento quando dico che bisogna lasciare all’altro la libertà di essere ciò che è, non significa semplicemente avere la capacità di accettare i suoi limiti. Significa avere la visione completa dell’altra persona, incluse le sue potenzialità non ancora realizzate.
Tale visione di ciò che non è ancora manifesto nell’altro è un grande atto d’amore. Non ha nulla a che vedere con la necesseità di costruirsi una falsa immagine dell’altra persona, nella speranza di poter soddisfare in questo modo, i propri pseudo – bisogni.”(Eva Pierrakos, Unione Creativa).
vi auguro dunque in questo Novilunio di contattare, a discapito della umana ragione e di tutto ciò che vi fa dubitare di voi stessi e del mondo fuori, di contattare un pezzettino di mistero, e di fiducia ancestrale che vi possa donare pace in questo passaggio evolutivo che tutti noi stiamo attraversando tremando di paura ma insieme. Tutti qui, nella grande congiunzione planetaria in cui stiamo camminando.
Buon Novilunio a tutti voi,
Film del mese, per fluire nella musica, nel pianto, nelle lacrime, nella trasformazione di un’Era: : I Miserabili – di Tom Hooper .
Inoltre Victor Hugo, grande scrittore e autore del romanzo “I miserabili”, era proprio un meraviglioso Pesci del 25 febbraio 1802. Inizio secolo….

ASPETTI ASTROLOGICI:
NOVILUNIO del 23 febbraio 2020 alle ore 16.33 italiane. Domificazione, Milano.

Sole e Luna congiunti nel segno dei Pesci in Casa VII – congiunti a Mercurio in Pesci, tutte e tre in aspetto di sestile a Marte in Capricorno.
Nettuno, pianeta governatore dei Pesci, in aspetto di sestile a Giove in Capricorno e Plutone e Saturno in Capricorno.
Urano in Toro trigono a Marte in Capricorno e sestile a Sole e Luna in Pesci. Venere in Ariete in esilio, si trova in quadratura esatta a Giove in Capricorno e i prossimi giorni raggiungerà la quadratura esatta con Saturno e Plutone in Capricorno.
Nonostante la tensione della posizione di Venere che non è nel suo luogo d’appartenenza e riceve tensioni dai pianeti in Capricorno, ci troviamo di fronte a un cielo di Novilunio che manifesta dolcezza (Sole, Luna, Mercurio nei Pesci) e propositività (Marte in Capricorno e Urano nel Toro in aspetti armonici), penso dunque che debba ancora arrivare qualcosa che porti alla risoluzione di paure ancestrali, demoni collettivi e rilascio di fine di un ciclo. Forse assisteremo già al Plenilunio del 9 marzo, ad una maggior chiarezza e concretezza, di ciò che si è messo in moto adesso e potrà essere definito più avanti.
Anna Elisa Albanese
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