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SATURNO in Pesci (e nei segni d’Acqua): AMORE INFINITO

 

SATURNO CONGELA per mantenere in vita

 

Sto facendo delle riflessioni in questo periodo perché incontro sempre più persone nei miei consulti con SATURNO nei PESCI nel Tema Natale di nascita, che mi pone di fronte domande di senso profondo sulla vita e la sofferenza. Quanto è necessaria, e quando la possiamo abbandonare consapevolemente?

Emergono tante ferite dal passato nei consultanti, una prova karmica e iniziatica di questa esistenza che tocca le profondità più remote, e una su tutte è la parola che giunge nei racconti: IMPOTENZA. Ascolto il vissuto biografico di ogni storia personale, con cui mi capita di avere un confronto, diversa e unica nella propria essenza, ma con una cosa comune a tutti; durante l’infanzia si è sacrificato qualcosa di sé molto prezioso. La spensieratezza, le vivacità, l’ottimismo, la gioia, sono stati messi in secondo piano (sacrificati), in favore all’ASCOLTO DEL DOLORE ALTRUI. Tramite l’ascolto di quest’ultimo, e solo tramite un parziale annullamento di sè in favore dell’altro, si è potuto ricevere amore e attenzione.

 

Con Saturno in Pesci di nascita, ci sono molti casi di cura precoce rispetto a fratelli, parenti o figure genitoriali disfunzionali, verso i quali cui si è dovuti vivere il ruolo di SOSTEGNO. Ci si è presi carico della loro sofferenza, senza poter né salvare né proteggere in alcun modo. Soprattutto senza essere protetti noi stessi.

 

La simbologia Pesci, Nettuno e Saturno, legati insieme in questo unico simbolo, portano a una sensazione originaria di  grande voragine, vuoto e impotenza che risuona ogni volta in cui ci si ritrova nella stessa situazione di soccorso verso i più deboli (di cui in genere si rimane inconsapevoli e proprio per questo se ne attira un gran numero da adulti, di cui prendersi cura nuovamente generando un circolo vizioso in cui ci si sente ancora incompresi). Ci sono stati casi di limitazione della propria libertà di movimento, di annullamento dei propri sogni giovanili e la sensazione di impossibilità nel creare una vita autonoma senza colpe, per quello che si lasciava alle spalle.

Sono tutte situazioni che arrivano dal passato familiare e riportano la tematica fortissima del DOVER ACCETTARE qualcosa di più grande e incomprensibile, ineluttabile. Gli avvenimenti sono stati percepiti come un disastro fatale, in cui nel “prima dell’avvenuto strappo”, o in quel qualcosa di perduto per sempre, vi è l’immagine di un Eden e un Paradiso senza dolore da ritrovare in cui finalmente trovare pace.

 

Spesso questo vissuto primordiale è anche legato a un ricordo pre-nascita della nostra Anima in comunione con il Tutto, ed essere precipitati sulla terra e in un corpo fisico (che per un bel pezzo ci limita e ostacola), porta con sé il seme della perdita di quel paradiso ancestrale, di cui la simbologia Pesci, sembra conservare traccia di memoria inconscia, ed essere con essa più in contatto di tutti; l’ultimo segno dello Zodiaco, il più vicino alla dissoluzione e al ritorno al Tutto cosmico.

L’elemento dove abbiamo Saturno di nascita, corrisponde alla nostra zona psichica più DIFESA e VULNERABILE, dove noi abbiamo dovuto mettere una barriera protettiva e un rigido schema di difesa: l’armatura di Saturno ha avuto infatti il compito di PROTEGGERCI (laddove qualcuno non l’ha potuto fare per noi) da dolori troppo forti per poter essere retti. Saturno nei segni d’acqua dunque, quindi Pesci, Scorpione e Cancro, ha molto a che fare con contenuti emozionali carichi e sofferenti di emozioni da sciogliere e sbloccare dalla barriera Saturnina.

 

Saturno nei Pesci, o in 12 Casa, richiama all’ultimo simbolo dello Zodiaco, ed è chiamato più di tutti gli altri segni, a venire in contatto con le esperienze umane riguardanti il massimo livello evolutivo del SENTIMENTO. Si trova al suo ultimo stadio evolutivo, pronto a sciogliere l’ultima barriera di separazione rimasta all’essere umano,  quella del cuore. Per questo la vita inizia precocemente con esperienze che si costellano in questo senso già dall’infanzia, con tematiche dure e difficili, umanamente grandi. Esperienze esistenziali che riguardano i grandi temi come il PERDONO, la GUARIGIONE, la SOFFERENZA, la MALATTIA, LA MORTE, la DETENZIONE (effettiva come carceraria o ospedaliera, di cui la Casa 12 è simbolo, ma generalmente più come costrizione psichica e vissuto di ISOLAMENTO e DIVERSITà).

 

Se si ha forti valori  Pescini o Saturno in Pesci, ci si è in tutti i modi difesi da questo oceano di sentimenti che rischiavano di sommergerci fin dall’infanzia, ma essi sono presenti congelati dentro di noi e aspettano di poter uscire liberi per esprimersi in tal senso: facendo del bene agli altri, la cosa che si è imparato fin da piccini.

 

I dolori e le sofferenze che possiamo aver subito appartengono a qualcosa di così umanamente incomprensibile tramite la semplice ragione, e da bambini quel Saturno, o con un tema natale a forte contenuto Nettuniano, ha protetto questo dolore, mettendoci nel ruolo di salvatore, di martire, di ascoltatore. Ora da adulti, questo RUOLO DEVE MUTARE ed è per questo che siamo qui, e i transiti e le crisi hanno questo compito se ci poniamo in ascolto più ampio.

Solo attraverso un grosso salto e passaggio di prospettiva a un livello superiore possono essere trasformati in sentimenti accettati e non più subiti. Attraverso qualcosa che ha a che fare con la sublimazione verso qualcosa di più grande di noi, qualcosa che ha come fine il raggiungimento della VERA INTEGRAZIONE delle più grandi parole, che spesso diamo per scontata, ma di cui non conosciamo il vero signficato: L’AMORE.

Ho pensato davvero tanto alle persone che in questo momento della mia vita sto attirando per la legge della sincronicità e che mi pongono davanti questo quesito di senso:

 

perchè mi è toccata questa sofferenza?

Perchè questo dolore?

 

Spesso non so cosa rispondere. Come si fa a rispondere di fronte a malattie gravi in famiglia o proprie, sofferenze protratte in cui ci si sente diversi da quello che il mondo si aspetta, persone dotate di una sensibilità profondissima che non viene capita, se non da pochissimi? Come si fa a risponder loro di accettare questo peso come disegno che ha un senso che prima o poi ci verrà svelato dall’Universo?

Soffro con loro, anche se non posso rivelarglielo e sto dentro la marea che ci invade alla ricerca di direzione o di un faro. A volte d’improvviso si aprono degli squarci e riesco a immaginare (anche se pare un disegno lontano a chi si trova immerso in questa acqua senza confini nè terra), che l’Anima che ha scelto di incarnarsi in questa dinamica, ha già in sè una MAESTRIA acquisita in secoli e secoli, e tutta questa ABBONDANZA DI AMORE, va solo ricontattata, fatta emergere e LIBERATA.

 

Solo l’Amore può abbracciare il bene e il male in unico grande abbraccio. L’amore unisce le ambivalenza e può far pace con la antica rabbia del passato.

Perchè fin da bambini si ha assorbito questo scacco dalla vita e questo sacrificio di sé? Perché essere catapultati nel ruolo di terapeuti di famigliari e spesso di partner amici e congiunti anche da adulti, perché? Io penso proprio PERCHè LO SI SA FARE BENE.

Non credo che S. Francesco che ha curato le persone malate e i poveri per tutta la vita, o altre figure che si sono occupate di cura, di sociale, di spirito e di aiuto, non possano non avere a che fare con questa maestria acquisita. La differenza è CHE FINALMENTE LO HANNO SCELTO e vissuto dunque in modo concreto con VERA GIOIA. Se la nostra Anima ha scelto di incarnarsi con un Saturno In Pesci nel Tema Natale, l’ultimo segno dello Zodiaco, è perché l’Anima ha già portato dentro di sé tutte le esperienze umane che hanno a che fare con la propria sopravvivenza, la sicurezza, la creazione di un lavoro e di un ruolo sociale, ed è pronta per abbandonarle, non occuparsene più in modo totale, ma passare oltre.

 

 

Non stare più nella condizione di bisogno e di richiesta ma essere nella parte di COLUI CHE Dà E RESITUISCE AL MONDO UN CONTRIBUTO DI AMORE ALL’UNIVERSO. Penso che l’aver imparato ad ascoltare, a SENTIRE LE EMOZIONI ALTRUI, ha svilupppato per forza quella parola che prende il nome di COMPASSIONE; qualcosa che forse le persone imparano in tante e tante esistenze, e che ora si è pronti a vivere. Ho conosciuto alcune di queste persone, che nella seconda parte della vita, hanno capito il loro cammino, diventando persone che si occupano di altre persone, sia nel campo medico, o nel campo olistico e spirituale. Hanno trovato da grandi quella libertà e quella famiglia d’Anime simili che cercavano fin da bambini.

 

 

 

Se ci si trova di fronte a queste esperienze nuovamente, è perchè si deve fare il SALTO DALL’ALTRA PARTE: da VITTIME che hanno dovuto assorbire e curare, a persone consapevoli, che mettono la loro anima AL SERVIZIO di altre ANIME e possono divenire così guaritori, medici, terapeuti, medium, maestri.   Questo non dev’essere senz’altro confuso con il farsi suore o preti o abbracciare per forza una fede o una disciplina spirituale, abnegando o peggio rinunciando a tutto per fuggire in una presunta santità o martirio sacrifcale (lato ombra dei Pesci insieme al vittimismo e al crogiolo nella passività senza reazione). Il segno dei Pesci e la 12 Casa, vanno oltre a QUALSIASI FORMA DEFINITa e catalogabile. Non ci sono più dogmi, non ci sono apparenze, né ruoli, ma la vera libertà dell’Anima e la piena COSCIENZA D’AMORE CHE SI ESPANDE E Dà, SENZA RISERVE PERCHè L’AMORE è INFINITO.  

 

Io capisco che siamo individui con un corpo fisico che ha fame, sete, sonno e delle bollette da pagare, inseriti in un contesto concreto di vita quotidiana, e proprio per questo capisco quanto possa essere enorme il salto per quel povero Saturno in Pesci, che cerca di tenere duro e conservare la persona protetta dal frantumarsi come Io- Identità. Spesso la persona è protetta dalla morsa della PAURA e del DOLORE, ma io credo che la chiave sia proprio questa: la chiave è andare DOVE ABBIAMO PIù PAURA. Verso quella frantumazione.

 

Dove abbiamo paura di spezzarci in mille pezzi.   Lì forse avviene il miracolo, l’Anima viene liberata perchè torna a Casa, là dove c’è il vero disegno che aveva scelto, e cioè quello di essere in TOTALE COMUNIONE E AMORE CON GLI ALTRI ESSERI UMANI. Non solo con il partner, il fratello, la madre, la moglie, il figlio, (anzi non più il partner e gli amici) ma gli esseri umani tutti, senza nome né volto, il carcerato, il malato, il vicino di casa, il diverso, l’emarginato, il bambino.

 

Solo aiutando davvero gli altri, l’anima Nettuniana del Pesci potrà sentirsi COLMATA e non più MANCANTE E VUOTA CON LA SUA VORAGINE D’AMORE. Andando a curare anime che hanno sofferto e soffrono più della sua (con consapevolezza e scambio e non per ricevere amore come da piccoli) ma congiungendosi con l’altrui sofferenza IN MANIERA PERò ADULTA E CONSAPEVOLE E QUINDI SCELTA si potrà trasformare in qualcosa d’altro.   Questo ci riempirà totalmente DI AMORE, e lenirà tutte le ferite subite e la solitudine di una vita. Non ci sarà più L’ANTICA PERCEZIONE DI SOLITUDINE E ESTRANEITà vissuta da bambini, perché si fluirà nella corrente piena della vita delle condivisione umane grazie ALL’AMORE CHE TUTTO RIUNISCE senza separazione alcuna.

 

Nulla è andato perduto, vi è solo un fuoco bollente da scongelare, fa un po’ male all’inizio, come quando ci si congelano le mani e i piedi e perdiamo sensibilità, quanto dolore quando il sangue riprende a circolare, quanta vita che ritorna, riprendiamo l’uso di ciò che per lungo tempo avevamo paura di contattare, IL SENTIMENTO DI AMORE e di EMPATIA con tutto il genere umano.     

 

Anna Elisa Albanese 

 

 

Qualche volta ho avuto contemporaneamente nelle mie mani la mano guantata e bianca che sta in alto e la grossa mano nera che è in basso, e vi ho sempre riconosciuto soltanto un uomo. Dopo che tutto questo mi è passato davanti io dico che l’umanità ha un sinonimo: eguaglianza e che sotto il cielo vi è una cosa soltanto davanti alla quale dobbiamo inchinarci: il genio; ed una soltanto davanti alla quale dobbiamo inginocchiarci: la bontà.

 

Victor Hugo

 

 

 

 

 

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2 risposte

  1. Carissima Annalisa, mai da quando ho iniziato a seguriti, l’approfondimento che ci hai donato è stato più pertinente, da Maestra Stellare quale sei diventata. Ho lavorato per anni sui sogni delle persone, alcune con gravi problemi di depressione, ma all”obbligo karmico dell’incontro con il dolore, pare non si sfugga proprio! Questo lo dico per chi ti legge, affinché le tue parole piene di Grazia e di Verbo divino, rimangano nella nostra memoria per sostenere le nostre anime in cammino. Grazie Elena Matilde Gigante

    1. Grazie Elena per le tue parole.. mi danno forza e nutrono il mio cammino. Con voi.. e con il mio Sentiero in continua scoperta e rivelazione. Grazie davvero.

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