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VLADIMIR NABOKOV

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VLADIMIR NABOKOV, 22 aprile 1899, TORO ascendente ARIETE

Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un percorso di tre passi sul palato per battere, al terzo, contro i denti.
Lo. Li. Ta.
Era Lo, semplicemente Lo al mattino, ritta nel suo metro e quarantasette con un calzino solo. Era Lola in pantaloni. Era Dolly a scuola. Era Dolores sulla linea tratteggiata dei documenti. Ma tra le mie braccia era sempre Lolita.
( Lolita – Vladimir Nabokov)

Figlio di Vladimir Dmitrievič Nabokov, noto politico che finì assassinato, ed Elena Ivanovna Rukavišnikova, nacque da una nobile famiglia russa a San Pietroburgo, dove trascorse l’infanzia e la giovinezza in una casa che ora ospita un museo dedicato allo scrittore. Poiché in famiglia si parlava correntemente sia il russo sia l’inglese sia il francese, fin dalla sua più tenera età Nabokov fu in grado di comprendere e parlare queste lingue, come narra nella sua autobiografia Speak, memory (“Parla, ricordo”).

I Nabokov lasciarono la Russia dopo la rivoluzione del 1917 per recarsi in una tenuta di alcuni amici in Crimea, dove rimasero per un anno e mezzo. A seguito della disfatta dell’Armata bianca in Crimea, abbandonarono definitivamente la Russia e si trasferirono in Occidente, in Gran Bretagna.

Nel 1922 completò gli studi di slavo e di lingue romanze al Trinity College dell’Università di Cambridge. Si trasferì quindi a Berlino dove il padre venne assassinato il 28 di marzo e poi a Parigi, acquistando una sempre maggiore notorietà nell’ambiente dei russi emigrati, grazie ai suoi primi scritti in russo, pubblicati sotto lo pseudonimo di Sirin. Nel 1925 sposò Vera Slonim dalla quale, nel 1934 ebbe un bambino di nome Dmitri.

Nabokov soffriva di “sinestesia”, disturbo del quale egli descrive i diversi aspetti in molte sue opere. Nella sua raccolta di interviste e saggi Strong Opinions (Intransigenze), egli nota che anche la moglie e il figlio erano sinisteti, poiché associavano colori particolari a determinate lettere.

Nel 1940 si trasferì negli Stati Uniti e nel 1945 prese la cittadinanza statunitense. Da quel momento egli scrisse in inglese e tradusse in questa lingua alcune delle sue opere precedenti.

Insegnò letteratura russa per undici anni presso la Cornell University di Ithaca e negli ultimi anni visse in Svizzera, a Montreux, dove alternò la sua attività letteraria con quella delle appassionate ricerche di entomologo.

La sua carriera di entomologo fu altrettanto notevole. Nel 1940 gli fu affidato l’incarico di organizzare la collezione di farfalle al Museo di Zoologia Comparata dell’università di Harvard. I suoi scritti in questo campo sono molto tecnici. Questa tecnicità, combinata al fatto che la sua specializzazione era la tribù dei Polyommatini della famiglia Lycaenidae, relativamente poco attraente, ha comportato che questo lato della sua vita sia rimasto poco esplorato dagli ammiratori delle sue opere letterarie.

Il paleontologo e saggista Stephen Jay Gould ha discusso l’entomologia di Nabokov in un saggio ristampato nel libro I Have Landed. Gould rileva che Nabokov è stato occasionalmente uno scienziato ‘retrogrado’, non accettando mai, ad esempio, che la genetica o il numero di cromosomi potesse essere un valido modo per distinguere le varie specie di insetti. Alcuni ammiratori di Nabokov hanno provato a riconoscere un valore letterario a tali lavori scientifici, rileva ancora Gould. Altri hanno sostenuto che la sua opera scientifica ha dato un contributo fondamentale alla sua opera letteraria. Gould afferma invece che entrambe traggono origine dall’amore di Nabokov per i dettagli, l’osservazione e la simmetria.

Nabokov era un buon giocatore di scacchi, ma era interessato soprattutto ai problemi, che considerava, se ben costruiti, delle vere e proprie opere d’arte. Ne compose una ventina, rintracciabili su diversi database di problemi disponibili online.

Il seguente esempio è riportato nella sua autobiografia, Speak, Memory:

Morì a Montreux in Svizzera nel 1977.

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