Diario Astrologico, 5 giugno 2017. Luna in Scorpione.
Oggi ho scoperto che la micina che tanti anni fa, io e mia madre, avevamo raccolto a Lipari in un sacco delle immondizie, e salvato da una morte certa, e che ora ha 14 anni ed è diventata la gatta che abbiamo adottato, ha un tumore. Ha solo un mese di vita, e se soffrirà tanto in questo periodo, saremo costrette a compierle un’eutanasia. Ho già perso tanti animali prima di lei, avevo un cane, e ho avuto altri gatti.. ma ogni volta, il dolore non è diverso, né si attenua, né muta. Vedere un animale soffrire, è una grande pena. Così, sono uscita in corsa, non volevo farmi vedere piangere da nessuno, avevo un pugno nello stomaco, e sono andata in strada… protetta dagli occhiali da sole e ho pianto. L’ho pensata .. le ho dato il mio addio silenzioso, e poi sono tornata a casa e ho scritto di getto questa piccola cosa. Pensando al mio Tema Natale, così denso d’acqua, e così spesso poco equipaggiato a trattenere le lacrime.
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Le persone con molta Acqua nel Tema Natale….. dovrebbero piangere più spesso. Ma non come cosa negativa, non necessariamente per un dolore. Dovrebbero accettare la loro sensibilità, delicatezza, timidezza spesso, la loro pelle sottile esposta ai venti delle emozioni, e non opporvisi, ma anzi.. andar loro incontro.
Nei momenti di stallo energetico, le persone con molta Aria, si accrescono studiando o leggendo cose nuove e interessanti, comunicando con gli altri ed espandendo il loro pensiero, le persone con molto Fuoco, sbloccano le loro energie andando verso l’azione, il movimento e l’iniziativa, dallo scalare un monte, al fare uno sport estremo o avere un’intuizione repentina su una decisione da prendere, o una sfida da compiere, le persone con molta Terra, sono nutrite dal “fare” che possa passare dal corpo, dal rallentamento dei ritmi di lavoro, spesso molto alti, e dal prendersi cura di sé, che sia grazie a un massaggio, a delle buone terme o un buon pranzo cucinato con amore, ma le persone di Acqua dovrebbero sciacquare le loro emozioni tramite l’acqua. Immergersi nelle fonti.. andare a camminare in riva al mare… depurarsi tramite l’acqua.
E se non ci sono fonti, quali migliori che non siano le proprie?
Piangete… ma fatelo bene e andate a cercare quei momenti …. fatelo con il sapiente uso di una canzone, un film, uno spettacolo, un tramonto, o un amore.
Commuovetevi senza vergognarvi.
Un coccolarsi e immergersi consapevolmente in quella emozione che deve uscire da voi. Per liberarsi e diventare già altro.
Piangete di felicità anche.
Ma non trattenete l’onda che sgorga da dentro e necessita di uscire. Fa più paura tenerla dentro il petto, impedirle di fare il suo decorso.
Imparate a fare dei piantini .. non plateali.. non per gli altri. Per voi.
Chi ha tanta Acqua, fa fatica a riconoscere la sua bellezza, a proteggere i confini e a comprendere quanto spazio sia necessario alla sua rigenerazione. Le lacrime accolte e vissute con dolcezza sono la cosa più bella che possa accadere a chi non è in grado di portare alla luce le proprie emozioni. E l’Acqua, spesso non ne è cosciente, ma ha una fortuna enorme. Può sentire ciò che prova senza rimuovere, certo, spesso senza sconti, però può approfittare di questo dono portandolo al mondo, e insegnando anche agli altri a perdonarsi e perdonare la splendida ricchezza interiore della propria vulnerabilità.
Anna Elisa Albanese
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