Diario Astrologico: Pasqua 2019
L‘ affidabilità; una condanna che mi sono inflitta come unica strada percorribile in un tempo, quello dell’infanzia, in cui non si aveva scelta. Il resto del mondo girava veloce, troppo imprevedibile e repentino e io – almeno io – dovevo essere quel centro di gravità permanente che attirava cose e persone, altrimenti sarei stata spazzata via nel vortice del caos.
Essere la persona saggia, responsabile, brava, responsiva, come una medaglia da appendere alla giacchetta, è stato ed è ancora un marchio difficile da togliere. Grazie ai miei risultati gli altri – loro: i genitori i parenti – tiravano un sospiro di sollievo sul loro ruolo assolto da colpe di merito e di ruolo. L’essere in questo modo – un piccolo robot con poche emozioni visibili che non arreca disturbo ma rende ottimi risultati – mi ha permesso tutto da bambina, o così almeno io credevo: attenzioni, meriti, gloria amore e riconoscimenti, ma mi ha portato via per sempre un bel pezzo di infanzia e spensieratezza. E la gloria non serviva a granché, perché con i “brava” non ci si scaldava il cuore.
Ho incontrato nella mia vita fin da subito persone che vivevano eludendo promesse, deludendo di continuo, dicendo cose che non mantenevano neanche per metà passando per pecore nere inaffidabili e dispersive. Per controbilanciare tale estremo io ero impeccabile. A costo di uccidermi mantenevo la parola data, a costo di sacrificarmi aspettavo e giacevo silenziosa quasi a spiegargli muta come ci si doveva comportare.
Ecco, ora posso dirlo, io in verità li ammiravo e odiavo moltissimo. Esseri per me così indecifrabili e meravigliosamente affascinanti. L’altra metà del mio cielo. Quale scoperta incredibile è stata apprenderlo.
Li guardo tutt’ora nei miei rapporti e studio la loro stupenda volubilità con estremo interesse. Loro possono essere i bambini che io non sono mai stata.
Io, personalità a inizio vita soprattutto Saturniana, con un Mercurio fanciullo riscoperto da adulta, anziana fin da piccolina, respiro più lieve che nasce nuovo da poco e carichi che ci sciolgono crescendo, per la legge degli opposti attiravo Uraniani scalpitanti e Plutoniani drammatici e insoluti che hanno gravitato intorno a me come api sul miele.
Mi accorgo che questo mi ha formata; non amo tutt’ora fare salotto, fare discorsi inutili, poco stimo le parole al vento a cui non seguono i fatti, le retorica, le cose buttate lì, il qualunquismo, la superficialità, il pourparlé e le generalizzazioni e più di tutto l’inaffidabilità e i pacchi dell’ultimo minuto – che perdono meno di tutto il resto. “Mamma mia come sei pesante” .. “Come sei rigida figlia mia…”” queste le frasi dal mondo esterno, mi rendo conto che è vero , lo sono assai, e anche se lotto ogni giorno predicando libero arbitrio, la possibilità di mutare attraverso la consapevolezza e integrare le parti ombra, sono la prima a ricredermi: certe nostre forme innate non si possono mutare. Alcuni grandi archetipi sono inscritti in noi e in una vita sola non li si può debellare. Ci si può confrontare con essi, si può limare alcuni estremismi e si può anche uscire dalla proiezione esterna verso ciò che mal sopportiamo. Ma se la nostra natura è più introversa o estroversa, emotiva o mentale, istintiva o riflessiva, sarà difficile trasformarla nel suo opposto.
Ho imparato ad accettarmi e ho imparato a guardare a questo contraltare opposto – che tanto detesto e tanto ambisco – come l’altro lato della medaglia che io non ho vissuto e che forse mai vivrò. Sarebbe come fare una parte in malo modo e non sarebbe giusto. Quando ancora sento che grazie al mio saper contenere, pazientare, ascoltare, fungo da scarica per altri (a meno che non sia per il lavoro che ho scelto e amo), faccio due passi indietro. Osservo con tristezza e forse perdono a tratti (ma non sempre mi riesce), la dinamica di tutta la mia vita in cui qualcuno si sfogava, aveva l’ansia e non riusciva a trattenere pensieri in corsa, così che io li raccogliessi ad uno ad uno creando una ghirlanda d’amore. Quanta fatica che ora riconosco e di cui ancora piango un lutto interiore.
In questi ultimi mesi ho scritto meno di me qui sulla Pagina, un transito di Saturno amico e duro maestro, mi sta facendo fare bilanci e scelte e proprio come i ricci, ho chiuso un po’ la porta alla condivisone, ma oggi volevo mandare a tutti voi un augurio speciale di Buona PASQUA e Buon PLENILUNIO come vera accettazione e perdono di ciò che siamo. Ciò che siamo ora e nell’adesso, lasciando andare quelle immagini ideali di noi esseri in divenire meravigliosamente perfetti.
Il cammino è ora al punto in cui siamo .. adesso.
Non dobbiamo andare da nessuna parte.. e stare nell’accetazione amorevole del presente è la cosa più difficile. Un saluto a tutti voi e agli specchi che vi mostreranno lati ombra e luce, lati mai vissuti o forse anelati, come dei prisma da mille facce potremo riflettere luce ed essere luce per altri che si cercheranno tramite noi.
Anna Elisa Albanese