ALLEN GINSBERG, 3 giugno 1926, GEMELLI ascendente PESCI
Ho visto le migliori menti della mia generazione
distrutte dalla pazzia, affamate, nude isteriche
trascinarsi per strade di negri all’alba in cerca di droga rabbiosa
hipster dal capo d’angelo ardenti per l’antico contatto celeste
con la dinamo stellata nel macchinario della notte,
che in miseria e stracci e occhi infossati stavano su partiti a fumare nel buio soprannaturale di soffitte a acqua
fredda fluttuando nelle cime delle città, contemplando jazz
che mostravano il cervello al Cielo sotto la Elevated
e vedevano angeli Maomettani illuminati barcollanti su tetti di casermette
che si accucciavano in mutande in stanze non sbarbate bruciando denaro nella spazzatura
e ascoltando il Terrore attraverso il muro
Ho visto le migliori menti della mia generazione che mangiavano fuoco in hotel ridipinti
o bevevano trementina in Paradise Alley, morte, o si purgatoriavano il torace
notte dopo notte con sogni, con droghe, con incubi a occhi aperti, alcol e cazzo e balle-sballi senza fine,
che vagavan su e giù a mezzanotte per depositi ferroviari cheidendosi dove andare, e andavano, senza lasciare cuori spezzati,
Ho visto le migliori menti della mia generazione
che trombavano in limousine col cinese di Oklahoma su impulso invernale mezzonotturno illampionata pioggia di provincia,
che ciondolavano affamate e sole per Houston cercando jazz o sesso o zuppa,
e seguivan quel brillante spagnolo per coversar d’America e d’Eternità, tempo sprecato, e poi via per nave in Africa
URLO
di Allen Ginsberg
Conoscendo un po’ la biografia di Allen Ginsberg, ci troviamo di fronte al classico Tema da manuale: scrittore, poeta, mistico, musicista: Sole e Mercurio congiunti in Gemelli in Casa III in aspetto di quadratura a Luna, Marte e Urano nei Pesci. Marte sull’Asse dell’Ascendente e Urano in I Casa poco distante, entrambi nei Pesci.
Qui c’è racchiuso tutto… potenza del simbolo! A rischio di banalizzare, i Gemelli in III Casa padroni in casa propria, aumentano a voltaggi altissimi il loro moto perpetuo, comunicazioni, amicizie, scambi di idee, confronti, pensiero incessante da condividere e scambiare, luoghi di aggregazione, circoli, moltitudini.
Allen infatti, nella sua vita ho goduto di amicizie dei più grandi della Beat Generation, come Jack Kerouac, William S. Burroughs e John Clellon Holmes, i primi iniziatori del movimento Beat, per poi spostarsi sempre di più negli anni, in ambienti poetici ancora più ampi. Senza entrare nella lunga e variegata biografia di Ginsberg, quello che più lo caratterizza è la sua scrittura che lo ha accompagnato costantemente in ogni sua esperienza.
Ho letto da ragazza il suo Diario Beat, nel periodo in cui esploravo tutto quello che faceva parte di quegli anni di svolta che amavo e amo terribilmente; ribellione e fermento, musica e viaggio, utopia e fuga. Quello che ho respirato – pur non sapendo nulla del suo Tema Natale allora – ma ricostruendo a posteriori le immagini, è stato la potenza delle parole e del ritmo vorticoso. Ginsberg connette nomi, aggettivi, sinonimi, a valanghe come fiume incontenibile, alla musicalità e alle immagini fantasiose e cosparse di irrealtà che sa ritrarre. Complici le sostanze artificiali, di cui Ginsberg non ha mai nascosto la sperimentazione, la sua mente ha potuto spalancarsi davvero, “oltre le porte della percezione“, come diceva il suo amico William Blake, che lui amava molto.
La commistione conflittuale e proprio per questo evolutiva, tra il raziocinio d’aria Mercuriale Gemelli, curioso, versatile, incontentabile, nervoso, instabile e una fantasiosa infinita Luna, Marte e Urano nei Pesci: elemento d’acqua confuso, dolce, placido, melanconico, sospeso e allucinatorio, sono quelle che si può dire, le miglior quadrature possibili, per far quadrare il cerchio. Il continuo alimentarsi in un tormentato passionale scontro – incontro inesauribile tra mente e cuore, cervello ed emozioni, discriminazione logica e spazio infinito – contaminazione delle emozioni – Luna – con la mente – Mercurio, con risultante la creazione artistica e dell’ispirazione.
Lo scambio dei ruoli – femminile e maschile, che per lui non sono state non solo causa della scelta di orientamento sessuale, ma anche della sua natura fluida e ricettiva nelle percezioni, a volte vinceva il raziocinante Gemelli .. per poi forse venire inghiottito del “ventre grembo” Pesci della sua Casa XII – fuga dalla realtà, madre, paradiso perduto. Portatore del Nuovo – Urano in I Casa, e percettivo ipersensibile, con la porosità dei Pesci, ha valicato oltre i mondi e la scrittura l’ha ancorato. L’incessante pensiero Gemelli, sposa l’infinita connessione con il possibile, il simbolo, l’immagine, la fusione con l’universo dei Pesci.
Allen infatti troverà nei suoi cammini ricerche e sperimentazioni, viaggi spirituali, poesie che possono divenire mantra, e mantra che saranno poesie nei canti ad Hare Krishna, e nelle sue poesie che reciterà in uno stato di trance e trasporto nei suoi reading poetici e nelle ricerche dei suoi viaggi in India. Urano in Casa I e Giove in Acquario in Casa XII, portale aperto per cogliere sprazzi di illuminazione continua e insaziabile anelito nella ricerca di senso profondo d’esistere.
Il Grande Trigono d’Acqua tra Plutone, Saturno e i due vertici di Luna e Urano, compongono una tela di fondo fortemente emotiva, con anche un dolore ancestrale, sacrificio, ferita lontana ma presente, riguardo la figura materna (Luna Pesci in XII Casa). Affetta da una rara malattia psicologica mai correttamente diagnosticata, oltre ad essere un membro attivo del partito comunista, Allen fin da piccolo sarà permeato da queste atmosfere, e la politica e l’occuparsi di questioni collettive per lui sarà qualcosa di naturale oltre al portare dentro un seme di dolore riguardante la figura della madre, per cui alla sua morte, scrisse Kaddish.
Il tema della diversità e della sensibilità introversa, sarà un’altra dei grandi misteri da attraversare, il tema dell’omosessualità, l’uso di droghe, la peregrinazione, le lotte per trovare la sua strada, saranno molteplici. La complessità mai quieta del suo animo, infatti farà proprio del viaggio iniziatico ed esperienziale, in più forme, il suo cammino – tipicamente con l’andatura ampia e senza confini dei Pesci, di cui quel Marte sull’Ascendente, si è potuto ergere condottiero. Un Marte che non poteva muoversi altrimenti che sull’acqua delle emozioni, immergendosi negli abissi per poi risalire in superficie sotto forma di poesia o di canto, come nei più suadenti canti delle sirene.
Il contatto dinamico di Saturno in Scorpione, Nettuno in Leone e Giove in Acquario, ancora una volta confermano doppiamente, quanto siano produttivi, ricchi di potenziali e con grande potere di espansione di coscienza, i cosiddetti aspetti dissonanti. Ovviamente starà alla persona e al suo personale modo di farne qualcosa o meno, fatto sta che Allen Ginsberg è riuscito a esprimerne dei grandi talenti.
Ovviamente sappiamo che la sua vita non è stata tranquilla, tra i suoi amori giovanili (poi avrà una amore lungo con il compagno della sua vita), le traversie intense e le sue relazioni intellettuali, con dei guizzi altissimi vero i richiami dell’estasi, sublime e orrorifico dolore, non sono questi gli estremi che un Saturno in Scorpione in Casa VIII può solcare?
La sua identità però rimane il giocoso e spensierato giovane Gemelli, il piccolo Hermes può volare dal cielo all’inferno senza bruciarsi le ali, ma portando il messaggio a tutti gli Dei, essendo in grado di dialogare con tutti, perchè di ognuno conosce qualcosa, perché è qualcosa che appartiene a sé stesso.
Grazie al contatto e al confronto con gli altri si è conosciuto un po’ di più. Allen Ginsberg ha potuto essere Uno, Nessuno e Centomila, essere il personaggio e il lettore quando nell‘On che road con Jack Kerouac e si era innamorato di Neil Cassady, ha potuto essere il viaggiatore e l’osservatore di se stesso, attraversare il sacro e il profano, e forse riposarsi un poco … quando la sua Venere in Toro, sorniona e godereccia, calma e tranquilla, gli avrà chiesto di poggiare i bagagli a terra e godersi la bellezza della vita.
Allen ha scritto poesie fino agli ultimi giorni prima della sua morte, causata da un’epatite e complicazioni per un cancro al fegato.
Che cosa bisogna fare della mia vita che ha smarrito la propria idea? Se il problema è che ogni essere deve creare la sua divinità, lungi da me sapere che cosa fare o essere. Non ho nemmeno una buona teoria sul vegetarianismo. Per quanto riguarda l’amore e il sesso, non so cosa dire, Peter dorme sdraiato su un fianco nel letto accanto, ancora fedele nonostante io debba essere una misera compagnia per un’antica bellezza. E mentre sto coricato di schiena al buio, il mondo continua a girare come prima. I miei averi, almeno, si riducono a Peter e a uno zaino. Sono ancora oberato dal Karma di molte lettere e corrispondenza incompiuta. Avrei voluto essere un santo.
Allen Ginsberg, Diario Indiano
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