VIRGINIA WOOLF, 25 gennaio 1882, ACQUARIO ascendente GEMELLI
“Con quanta interezza vivo nella mia immaginazione; come dipendo assolutamente da zampilli di pensiero che mi vengono mentre cammino, mentre mi siedo; cose che roteano nella mia mente, componendovi un incessante corteo, che dovrebbe essere la mia felicità.” (Diario)
“Perché questa è la verità dell’anima, pensò, del nostro io, che alla maniera di un pesce abita in mari profondi, e naviga all’oscuro, facendosi strada tra mucchi di alghe gigantesche, attraversando intervalli di sole intermittente, per andare sempre più giù nel buio, nel freddo, nel profondo, nell’imperscrutabile; poi d’improvviso si lancia in superficie e gioca con le onde increspate dal vento; ha, cioè, un inequivocabile bisogno di darsi una spazzolata, una rassettata, di ravvivarsi, di chiacchierare.”
Virginia Woolf, Gita al faro